Asher Bridget - Moglie per finta by Asher Bridget

autore:Asher Bridget [Bridget, Asher]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Cairo Editore
pubblicato: 2010-04-15T00:00:00+00:00

16

È difficile dire se mi innamorai prima di Elliot o della sua famiglia o di tutti e due insieme. Amavo il modo in cui sua madre trasformava le conversazioni in qualcosa che usciva e si librava oltre il quotidiano verso qualcosa di significativo, o stranamente sacro. Amavo il modo in cui Elliot e Jennifer battibeccavano in cucina e bevevano da qualunque bicchiere di vino fosse posato sul tavolo e piluccavano l'uno dal piatto dell'altra; il modo in cui si indicavano e ridevano quando uno di loro diceva qualcosa di buffo, e come ascoltavano Bib quando raccontava lunghe storie sulle cose che aveva trafitto coi suoi bastoncini. Amavo il modo in cui Porcospino veniva passato da una persona all'altra, compresa Bib, che lo reggeva per la vita grassoccia, e le sue gambe penzolavano come quelle di un gatto tenuto a quel modo, e come veniva passato senza commenti anche a me, come atterrava tra le mie braccia e mi fissava, la bocca sdentata aperta, gli occhi sgranati.

Elliot imboccò sua madre dandole cucchiaiate di patate dolci mentre io e Jennifer stavamo in cucina a bollire gamberetti, e i loro corpi grigio scuro diventavano rosa e risalivano in superficie tra le bolle. Jennifer mi disse del suo matrimonio con Sonny, celebrato in un parco. Bib indossava un vestito azzurro che lei e la nonna avevano fatto insieme con la macchina per cucire in soffitta.

Elliot entrò e trovò posto nella conversazione. «E mi hanno fatto la cravatta con la stessa stoffa. Era storta, ma perfettamente storta.»

«La cravatta è stata un'idea di Bib» disse Jennifer.

«Eravamo in coppia! Vero, Bib?» Bib stava entrando con la sua scatola di sassolini.

«Sì» confermò lei, un po' timida. «E abbiamo ballato un sacco. Eravamo tutti sudati. È stato un matrimonio sudato.»

«Già. Vero?» disse Jennifer.

«Peccato che allora non conoscevamo Elizabeth. Ci avrebbe fatto dei cappellini di maglia uguali!» rise Elliot.

«Mi sono fatta prendere dal panico» dissi io. «Non so cosa mi è preso.»

«Tutto a posto» mi rassicurò Elliot. «Pare che a mia madre siano sempre piaciuti i cappelli.»

Feci a Jennifer altre domande su Sonny. Era un batterista in tour con una band che aveva una piccola schiera di seguaci nel mondo folk. Jennifer disse: «L'ho trovato fra gli oggetti smarriti, nel vero senso della parola. Lui aveva perso il portafogli, e Bib aveva perso un diario a un concerto. Nessuna delle due cose è saltata fuori, così ci siamo sposati come premio di consolazione».

«Hai trovato quello che dovevi trovare» dissi io, pensando a Elliot che ordinava due palline di Gwen Merchant e riceveva più di quello che aveva chiesto.

A volte la sola cosa che faceva smettere di piangere Porcospino era se qualcuno lo portava fuori e camminava avanti e indietro. Jennifer doveva aiutare sua madre ad andare in bagno, ed Elliot stava preparando un'insalata, così fui io a dovermi occupare di Porcospino e Bib, che era già fuori sul pontile con dei guanti di gomma e una mascherina. Un paio di pinzette e il rigurgito di gufo erano disposti su un sacchetto di carta appiattito davanti a lei.

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